SALUTO

AD

ASCOLI

 

Ascoli - lasciamo per un momento perdere la fatica, del servizio militare che a questo nome resterà per sempre consegnato - è stata una scoperta per chi, come me, non aveva presente questa cittadina delle Marche, taglia, ta fuori dalle grandi vie di comunicazione, collocata tra i monti di un Appennino centrale non meglio identificato. Le sue strade medievali, tortuose, oscure, petrigne; le sue, chiese romaniche, di un romanico locale distinguibile per tanti particolari dallo stile delle regioni vicine; il suo fiume storto e caparbio,  incassato laggiù in un letto che ostinatamente taglia 1a città quasi senza mostrare le sue acque; i suoi palazzotti, grigi, severi, ancora caldi della storia passata di questa città; la fierezza dei suoi cittadinli che una volta all'anno rivestono i panni medievali, fermano il tempo e gareggiano, sono tutti motivi non piccoli del fascino di questa Ascoli.
Ma chi volesse cercare solo nel suo passato ragioni di interesse non la comprenderebbe fino in fondo; Ascoli possiede una ricchezza invidiabile: la sua. gioventù vivacissima, bellissima,attiva, quella che
nelle lunghe, tenere sere d'estate, di quella  lunga estate calda del 1970, ci girava intorno nella Piazza del Popolo, in un sottinteso richiamo a tutto quello che avevamo lasciato nelle nostre città.
Ricorderemo quella frenesia che animava la mezz'ora magica della sera in quella Piazza.
Tornavano alla mente i versi di un poeta che proprio in questa regione aveva dato la sua grande poesia: Giacomo Leopardi:
« .... la gioventù del loco lascia le case/ e per le vie si spande / e mira ed è mirata e in cor s'allegra».
Pagina precedente pagina precedente Torna all'indice del 60° AUC prossima pagina Prossima pagina
ultimo aggiornamento lunedì 19 settembre 2011