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Di guardia. E' pesante il turno di
sentinella notturna alla porta centrale! Avanti e indietro per
l'androne nel silenzio più assoluto. Un'occhiata all'orologio,
ancora un'ora e poi, se Dio vuole, un po' di riposo. Mi avvicino al
Sacrario. E' da quando sono, montato che ci passeggio davanti, ma
solo ora lo noto: finalmente posso guardarlo con calma, senza fretta
e non come quando si entra o si esce per la libera uscita. Ora è
notte, ho tempo, e sono solo. Mi prende un'improvvisa curiosità:
sono stati gli A.U.C. dei corsi precedenti a progettarlo e
realizzarlo. Do uno sguardo. All'interno una tenue luce diffonde un
riposante chiarore, quasi mistico. Un brivido. Emozione? Orgoglio di
appartenere ad un'Arma, a "quest'Arma" Forse paura? Non è
facile dirlo. Mi scuoto; riprendo a passeggiare. I ricordi, le,
figure si sommano, si accavallano; le pagine di storia studiate a
scuola sembrano concretizzarsi: i Fanti, le trincee, le fasce alte
fino ai polpacci, i lunghi cappotti, i caratteristici elmetti, il
fango, la guerra.... C'è la statuina di un Fante al centro del
Sacrario; la guardo. Vedo dei volti, cento, mille volti di giovani
in armi, proprio come me. Ed improvvisamente mi sento piccolo. |
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