Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! ..... (Lorenzo il Magnifico)
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Ti è mai capitato di passare sopra ad un ponte ed osservare le acque del
fiume sottostante che scorrono lentamente, con una lentezza che infonde
serenità e pace; e di sederti sul parapetto ad ammirare le foglie gialle
dell'autunno che si inseguono sull'acqua, come tanti folletti che giocano
rincorrendosi freneticamente quando, tra le tante, una foglia attrae la tua
attenzione?
Una foglia singolare si muove in modo vorticoso, a momenti smanioso; si ferma quasi
volesse guardarti, parlare con te, raccontarti di quando era ancora fronda
ed il vento la cullava come ad asciugarla dopo una pioggia improvvisa o a
rinfrescarla dalla calura estiva e di quando gli uccelli, saltellando sul
suo ramo, la rallegravano con il loro stridio. Sembra dirti: "Ecco, vedi
queste macchie scure? Sono il segno dei malanni e del tempo; e questo squarcio sulla
destra è stato un pezzo di ghiaccio durante un temporale d'estate, voi
lo chiamate grandine, ma non pensavo che potesse cadere dal cielo e poi, perché proprio a
me! Ho
provato dolore, ma nessuno intorno a me se ne è accorto,
anche se eravamo in tante. Ora sono qui, non so nemmeno bene perché; ma
il mio bel verde poco per volta si è trasformato in questo colore
rosso, poi giallo ed infine, lo stesso vento che mi ha dato tanto sollievo, mi
ha fatto volare fino a qui".
La guardi con dolcezza e vorresti parlare con lei, però temi che qualcuno
possa vederti mentre parli con una foglia; ma... è la tua foglia! Ti guardi intorno,
sei perplesso, e, mentre le tue indecisioni si fanno strada, un vortice la
trascina tra i flutti, gira vorticosamente, poi si allontana, lentamente, ma
inesorabilmente da te; la cerchi in mezzo a tante, finché diventa un
impercettibile puntino che si confonde con l'orizzonte, una foglia che
corre ineluttabilmente verso il suo destino. Vorresti rincorrerla,
fermarla, salvarla dalla corsa verso l'oblio, ma rimani fermo con i tuoi
pensieri. E' l'inerzia del nostro spirito, la tendenza abituale a protrarre indefinitamente le condizioni della nostra esistenza per timore, spesso, di un futuro che non conosciamo,
e vorresti allungare il passato. Improvvisamente realizzi che il suo ed il
tuo destino sono analoghi e procedono all'unisono; così ad ogni foglia che se ne va, passa una parte di noi, ognuno lo sente, si conclude uno
stadio della nostra vita, qualcosa in noi scatta irreversibilmente; e comprendiamo che timori, famiglia, carriera, lavoro ci hanno assorbito in un giro in cui, qualche volta, rimpiangeremo
quella nostra fuggevole età.
Il 60° Corso AUC per ognuno di noi, dovunque saremo un giorno, ingegneri, ragionieri, medici, professori, avvocati, impiegati,
imprenditori o giornalisti, farà parte di quella parola: GIOVINEZZA.
A voi ragazzi dai capelli spolverati dalla neve delle nostre tante
primavere, corre il mio pensiero; in un ricordo di gioventù impossibile
da dimenticare. Per voi e per noi ho pensato di pubblicare queste pagine, affinché
il ricordo non diventi una foglia che corre verso l'oblio. Ci siete ancora
? Chi è rimasto ?
Se vi riconoscete in queste pagine scrivete all'indirizzo
60° Corso AUC
Dopo così tanto tempo l'avvertire la vostra presenza sarà per me un
piacere immenso.
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