Il 17 marzo 2011 sarà festa nazionale per la ricorrenza dei 150 anni dell'unità d'Italia
Sinceramente mi dispiace e provo anche un po' di pena per coloro che disprezzano i valori dell'unità e del tricolore, su cui io sono fiero di avere prestato il mio giuramento quale Ufficiale di complemento dell'Esercito Italiano.Mi dispiace per tutti coloro che nell'udire in solenne silenzio l'Inno
Italiano, non provano un minimo di emozione, la voglia di portare la mano destra sul
cuore ed eseguire il canto di coloro che per primi lo cantarono nella burrasca
risorgimentale
Mi dispiace per quelli che non hanno mai provato l'emozione che ti ghermisce quando,
fermi sull'attenti, porti rapidamente e rigidamente la mano destra alla fronte, tesa al saluto verso il tricolore che si alza
lentamente sul pennone mentre tutto attorno risuona solenne l'Inno Italiano
Non è mia intenzione esporre la cronistoria dal risorgimento fino ad oggi, c'è
sicuramente chi sa farla molto meglio di me, ma
per tutti coloro di cui mi dispiaccio e provo pena, ricordo che a darci una patria di cui
essere fieri
- vi furono unitaristi repubblicani e federalisti radicali contrari alla
monarchia come Nicolò Tommaseo e Carlo Cattaneo
- vi furono cattolici come Vincenzo Gioberti e Antonio Rosmini
- vi furono docenti ed economisti come Giacinto Albini e Pietro Lacava
Senza scordarsi di citare anche le personalità di spicco nel processo
risorgimentale, che furono molte e di cui ne cito solo tre:
Giuseppe Mazzini, figura eminente del movimento liberale repubblicano italiano
ed europeo
Giuseppe Garibaldi, repubblicano e di simpatie socialiste
Camillo Benso conte di Cavour, statista di elevata nobiltà politica
Già proprio quella elevata nobiltà politica di cui oggi se ne sente veramente una grande mancanza
Alzati Italia!
Riscopri i tuoi valori!
Ricaccia a mare quelle mendaci sirene che
ti hanno ridotta ad un triste ambiente in cui regna una gran confusione, o, come
scrisse il sommo poeta ...
Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza
nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!
(Dante Alighieri, Purgatorio, VI, 76-78 1304-1320)
Ed ancora più pericolosa è la mancanza della nostra indignazione, uno spartiacque fondamentale in questi tempi in cui la dignità dell'individuo sembra aver percorso a ritroso, sentieri che si credevano ormai superati, e purtroppo non è più solo una questione di costume.
E' una questione di sostanza e di cultura storica ed intellettuale; un popolo che non ricorda di avere vissuto un passato, non sarà mai in grado di vivere e di guardare con fronte alta al suo futuro, ma sarà perennemente condannato a rivivere il suo passato.
Per coloro che amano veramente l'Inno d'Italia ho inserito il testo completo del nostro inno,
leggere la storia e l'esegesi dell'inno Non ho inserito file audio, ma il link al sito che tratta nel modo più esauriente e completo i simboli della repubblica, è il sito della Presidenza della Repubblica, QUIRINALE.IT |
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